Demansionamento: risarcimento subordinato a specifica prova accertabile
La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con sentenza 5 dicembre 2017, n. 29047, ha stabilito che in ambito di risarcimento del danno non patrimoniale scaturente da demansionamento e dequalificazione, la sussistenza di un diritto al risarcimento del danno professionale, biologico o esistenziale non ricorre automaticamente in tutti i casi di accertato inadempimento datoriale e non può prescindere da una specifica allegazione attorea dell’esistenza di un pregiudizio oggettivamente accertabile provocato sul fare reddituale del soggetto, che alteri le sue abitudini e gli assetti relazionali propri, inducendolo a scelte di vita diverse quanto all’espressione e realizzazione della sua personalità nel mondo esterno. Il lavoratore ricorrente non si può limitare ad allegare il demansionamento, ma deve anche fornire la specifica prova in giudizio.