Smart working semplificato per il caldo
Gentili clienti,
Per la gestione dell’ondata di calore nei luoghi di lavoro il governo punta alla stesura di un protocollo congiunto con le parti sociali sul modello di quanto fatto nell’emergenza Covid.
Si ragiona di riproporre le procedure semplificate per il ricorso allo smart working, ma anche di fornire indicazioni operative alle aziende sulla modifica dei modelli organizzativi per consentire una diversa modulazione degli orari di lavoro e delle pause, con informazioni sull’utilizzo dei Dpi insieme a supporti anticalore da rendere disponibili per fronteggiare le future crisi dovute ai cambiamenti climatici.
È quanto è emerso ieri nella riunione tra i ministeri del Lavoro e della Salute con Inl, Inps, Inail e associazioni datoriali e sindacali. «Ci proponiamo di intervenire potenziando gli strumenti già esistenti- ha detto il ministro del Lavoro, Marina Calderone-, e disegnando ulteriori strategie che, oltre all’intervento normativo, prevedano il coinvolgimento delle parti sociali nell’adozione di buone prassi e di interventi organizzativi capaci di rendere più efficace il presidio della sicurezza dei lavoratori».
La prossima riunione del tavolo è prevista per lunedì 24 luglio, ma i sindacati hanno espresso preoccupazione sui tempi. «È indispensabile fronteggiare l’emergenza con interventi immediatamente operativi - ha detto Francesca Re David (Cgil) - ed è fondamentale individuare delle misure strutturali perché il riscaldamento climatico non è un evento eccezionale. La cassa integrazione per temperature elevate va resa immediatamente fruibile». Giorgio Graziani (Cisl) ha detto che «il ministro ci ha rassicurato sulla conferma della Cig ordinaria per eventi climatici eccezionali, impegnandosi ad intervenire affinché possa essere esclusa dal computo complessivo e essere modulata a ore anziché a giornate». Ivana Veronese (Uil) ha ribadito la richiesta di «emanare un decreto immediato che fermi le attività lì dove si superino i 32/33 gradi in settori e mansioni nell’edilizia, nei cantieri stradali, nell’agricoltura, nella logistica, tra i rider, dove non si possono attendere le decisioni delle aziende per concedere gli ammortizzatori sociali, altrimenti continueranno a verificarsi decessi sul lavoro».